La mia parte femminile

Gli uomini, spesso, hanno difficoltà ad ammettere di averla. La parte femminile è quasi un tabù, una vergogna, un’ammissione di debolezza, un difetto, uno scontro frontale con i pregiudizi. Molti uomini temono di perdere la tanto amata virilità ed il loro potere nella società. Più è forte quell’aspetto e più essi si atteggiano a maschi alpha; devono contrastare quella vergogna, devono negarla a tutti i costi, devono soffocarla, devono spegnerla, devono annientarla. Quegli uomini si snaturano, non sono più se stessi; quegli uomini si trasformano in un surrogato di ciò che sarebbero dovuti essere. Io mi dispiaccio per ciò e mi si contrae l’anima nel pensare a quanto male essi facciano non solo alla propria anima ma anche a quella delle proprie donne, meravigliose compagne di vita. Io ho imparato ad accettare la mia parte femminile; ho imparato a conoscerla, a coccolarla, ad ascoltarla. Lei ha un posto speciale nella mia vita, interagisce con tutto ciò che vivo giorno dopo giorno; lo facciamo tenendoci per mano. La mia parte femminile non è un’aggiunta, non è un’ospite, non è qualcosa che può essere usata all’occorrenza e non devo esaltarla per farmi bello agli occhi del mondo perché essa non è altro che una parte di ciò che mi compone e mi completa. La mia parte femminile sono io. Cosa sarebbe un puzzle senza alcuni suoi pezzi? Ecco, certi uomini escludono dei pezzetti colorati di rosa solo perché li farebbe apparire sbagliati e, purtroppo, così facendo, non completano mai l’immagine che compone la propria esistenza. Perché “il rosa” non è maschile, pensano. Io mi sento anche rosa! Quando compresi di essere fatto di sentimenti, la mia percezione di me stesso e della vita cambiò radicalmente. La vista diventò ampia, completa. Quei sentimenti oggi perdurano grazie al fatto che ho imparato ad amarmi e rispettarmi senza sradicare nulla dalle profondità del mio pozzo. Un vero uomo, cari miei, è colui che sa piangere, che sa stupirsi, che sa sognare, che sa giocare, che sa prendersi cura di chi ama, che sa aiutare in casa, che non si spaventa a dire ti amo, che non teme gli abbracci. Un vero uomo non ha bisogno di sovrapporsi a qualcuno per completare il proprio percorso in questa vita; un vero uomo è colui che, invece, ha bisogno di camminare fianco a fianco di un’anima completa per vedere il percorso con gli stessi occhi e sentirlo nelle stesse frequenze, impreziosendosi la vita vicendevolmente. Ah, quanto stupidi sono gli stereotipi di genere! Ah, quanto male stanno facendo tutte queste categorizzazioni! La verità è che non importa “quanto” sei uomo o “quanto” sei donna, ciò che conta è che sai nutrire semplicemente ed esattamente ciò che sei, senza nasconderti, senza paura. Io sono un uomo ed ho compreso quanto preziosa sia la mia sensibilità e quanto tale dono sia merito di quella meravigliosa parte femminile che mi contraddistingue da quando sono venuto al mondo. Sono felice e grato all’universo per avermi fatto così.

Scritto e pubblicato il

da Marco Placido Stissi (alias “

“)

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