Sono papà

Ciao mia piccola stellina, come stai?
Chissà se un giorno leggerai queste parole, chissà se ci sarò ancora, chissà se avremo mai litigato, chissà in che parte del mondo abiti, chissà se ti avrò accompagnata fra le braccia di un uomo, chissà quante volte ti avrò asciugato le lacrime, chissà quanti consigli giusti o sbagliati ti avrò elargito, chissà se avrai avuto degli incubi, chissà cosa ti diverte, chissà se proverai empatia, chissà quanti sorrisi ci siamo scambiati, chissà quanto assieme abbiamo giocato, chissà se avrai ancora suonato quel chimes appeso nelle scale, chissà se avrai conservato tutti i tuoi ricordi d’infanzia, chissà se ami ancora le mele, gli avocado e il pane, chissà che lavoro fai, chissà qual è il tuo colore preferito, chissà se avrai imparato a suonare uno strumento, chissà, chissà domani, chissà!

Oggi è stato il giorno del papà, la mia prima volta, il mio primo giro sulla giostra di questa festività ed ho sognato alcune cose, le ho aspettate, le speravo, le desideravo. Quelle cose non sono arrivate ma tu c’eri comunque, sei stata qui, sei qui e vederti corrermi incontro sorridendo, portandomi la palla o sedendoci assieme fra i tuoi giochi e fra tutti quei libri che leggiamo assieme è il regalo più grande che posso ricevere ogni giorno, ogni istante della mia vita.
Non tengo alle feste perché ho sempre creduto, e lo credo ancora, che ogni giorno è prezioso e non andrebbe sprecato; così per me la festa del papà, la festa della mamma, i compleanni, il Natale, la festa degli innamorati sono eventi che onoro ogni giorno.
Oggi, però, ho pianto perché avrei voluto un pensiero, un gesto, qualcosa che mi dicesse: “sai, sei la persona più dolce del mondo, sei un padre speciale. Grazie di tutto ciò che fai e dell’amore che dai.”
Vedi? Non tengo alle feste ma ho avuto un’aspettativa che mi ha contraddetto; sai perché? Perché sono fragile, perché ho una parte delicata che si aggrappa a dei batuffoli di sogni e si lascia trasportare dal vento.
Il vento, quello che spero un giorno di diventare nella prossima vita.

Mia stellina, magari la nostra vista non sarà stata sempre panoramica e magari abbiamo perduto dettagli o grandi eventi, magari siamo stati vittime o carnefici, magari abbiamo vissuto nel giudizio, magari qualche notte è stata insonne, magari abbiamo saltato qualche pasto, magari non si ricorderanno di noi come degli eroi, magari avremo vissuto cicli di silenzi e di malinconia. Il fatto è che i nostri cuori saranno sempre uniti da qualcosa che non si potrà mai disgregare anche se l’universo dovesse collassare fino a diventare niente.

Fra qualche anno sarò al giro di boa e porto con me uno zaino carico di roba più o meno utile; durante il tragitto ho perso pezzi, sono inciampato, ho rischiato di cadere rovinosamente in fondo a qualche burrone, ho immaginato e poi creato cose, ho innalzato e migliorato la mia percezione dell’esistenza e, dopo tutto quest’affanno, questa corsa verso oggi, ho avuto il dono più bello: tu.

Ti chiedo scusa fin da ora se un giorno sarò rincoglionito e non ti riconoscerò in viso o se dirò cose senza senso a causa della vecchiaia, se mai ci arriverò fino a quel punto. Ti chiedo scusa se durante le nostre interazioni avremo avuto dei disguidi, ti chiedo scusa già adesso e lo lascio scritto perché non si perda. Scusami per tutti gli errori che inevitabilmente avrò fatto e continuerò a fare.

Vorrei poterti dire che sta vita è bella e che tutto andrà alla grande, che sarai sempre felice, che non ci saranno ostacoli, che non ti ferirai, che vivrai in un mondo perfetto; quasi quasi lo dico, a dispetto di ciò che è la realtà, e ti lascio sognare ancora un po’, ti lascio credere in una favola e lascio che ciò accada perché vorrei tanto che tu non smetta di credere nella magia e nella forza dei tuoi sogni.

Cercami in una foto, in una nota musicale, in un oggetto che mi è appartenuto, in un gesto, in un difetto o in un pregio, in un gioco, in una poesia, in un racconto, in qualcosa di divertente o fra le pieghe di una malinconia. Cercami ovunque, in qualsiasi anfratto, sotto ad una pietra, aggrappato ad una foglia, dentro ad un fiore, in un disegno.

Io sarò lì per ascoltarti, per abbracciarti, per sostenerti, per accarezzare il tuo sguardo asciugandoti le lacrime o per baciarti in fronte augurandoti una notte colma di serenità, per esultare con te alle tue vittorie, per sciacquare via la tua delusione nelle sconfitte e poi lasciarti andare dicendoti che potrai cercarmi ancora ogni volta che vorrai.

Cercami nel vento.

Scritto e pubblicato il

da Marco Placido Stissi (alias “

“)

Commenti

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3 risposte a “Sono papà”

  1. Avatar Alice
    Alice

    Lo avrei voluto un padre così.

  2. Avatar Stefano Zan
    Stefano Zan

    Hai un dono speciale per saper dire cose profonde con semplicità e cose semplici con profondità.

  3. Avatar Dana
    Dana

    “Cercami in una foto, in una nota musicale, in un oggetto che mi è appartenuto, in un gesto”
    Tu lo scrivi da padre, come un desiderio o una preghiera.
    Io ti rispondo da figlia. È quello che ho fatto. L’ho cercato in una foto, nelle sue vecchie cassette musicali, nei suoi quaderni. L’ho cercato nel vento. L’ho respirato nell’aria della famiglia riunita. Lui era lì.
    E tu sarai e starai sempre con la tua stellina.
    Buona prima festa del papà.

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