Sporcati

Domani mattina potrei non esserci più! È inutile che faccio finta di essere immortale, di snobbare la fine e di dare al tempo l’illusione che sarò ancora lì con lui per camminare sui sassolini colorati del presente. Domani potrei essere parte del passato, un nuovo ricordo registrato sulla trama che sussulta in ogni direzione a cui punta l’infinito; domani potrei restituire all’universo l’energia che conservo dentro a quest’involucro fatto di carne e ossa. Non so nemmeno se l’ho trattata veramente bene questa macchina, se avrei potuto fare di più. Diciamo che mi sono impegnato e che ho fatto del mio meglio. Domani, mia piccola stellina, potrei non esserti più vicino e potrei non ricambiare ancora il tuo sorriso, parlarti, giocare con te, baciarti e annusare i tuoi capelli sottili. Potrei non dire più il tuo nome, potrei non essere vicino a tua madre e con lei vederti crescere. Ti dico ciò perché tu, domani, potresti dover affrontare la vita senza il mio sostegno e dovrai essere pronta, dovrai cominciare a comprendere la vita, dovrai continuare a sorridere, a crescere, a combattere, a giocare, a riflettere, a sognare, a scrivere, a danzare, a suonare, a respirare, a creare, a essere ciò che più desideri dal profondo del tuo cuore. C’è stato un tempo in cui mi sono sentito immortale, invincibile e, mio piccolo amorino, sono certo che anche tu un giorno proverai qualcosa di simile nel periodo più florido della tua vita. Non ti arrendere, sporcati mia piccola guerriera, sporcati e resta immersa nelle tue profondità. Ricordati di innaffiare ogni giorno la tua parte bambina, non lasciarla sparire; essa un giorno ti salverà la vita e ti permetterà di continuare ad osservare la realtà in maniera più profonda. Vivi in verticale e soffermati all’orizzonte solo nei tuoi momenti di leggerezza. Rispettati! Lasciati coccolare dalla malinconia, prenditi il tempo di godere del silenzio e del vento fra i capelli. Ama e fallo con passione ma proteggiti e allontanati da chi ti farà stare male, ti assicuro che non ne varrà mai la pena. Fai pure le tue esperienze e non preoccuparti di sbagliare, tanto gli errori servono proprio a correggere il tiro. Fai però attenzione a quali strade percorrerai perché certe scelte, purtroppo, difficilmente sono riparabili e alcune sono fatali. Prenditi cura del mondo che ti sto lasciando e perdonami se non sono stato capace di consegnartelo in buono stato, mi vergogno un po’ di averci provato ma di non essere riuscito ad essere la causa di un cambiamento. Gli esseri umani delegano sempre alle generazioni future ma, ti posso assicurare che io non l’ho fatto e, nel mio piccolo, ho invece messo in atto scelte e poi azioni mirate a diminuire i danni. Tua madre è la cosa più preziosa che possiedi: amala, riempila di coccole e, ogni tanto, baciale il cuore anche da parte mia. Se proverai rabbia, lasciala fluire libera e impara ad usarla per combattere le ingiustizie. Non fossilizzarti su legami che annichiliscono il tuo spirito, siano essi emotivi che materiali; accogli il cambiamento. Sorridi e sii gentile con tutti. Scherza, fallo e fregatene dei giudizi: valgono quanto i diamanti usati per concimare o per nutrire. Le cose più preziose, lo scoprirai, sono celate dentro alle piccole cose. Sporcati senza vergogna e fallo dove la terra è più fertile e ogni raggio di sole non ti brucia mai troppo e dove la luna e le stelle diventano magia. Vivi in un luogo che ti fa sentire a casa, ama qualcuno che ti fa sentire a casa. Figlia mia, potrei scrivere ancora un sacco di cose e diventare melenso o prolisso, per tale ragione concludo dicendoti che, fino a quando mi è stato concesso saltellare su questo pianeta, ho cercato di insegnarti la magia della vita e mi sono seduto spesso accanto a te per raccontarti il sogno di una speranza primitiva più dell’universo stesso.

Con tutto il mio amore, tuo papà.

Scritto e pubblicato il

da Marco Placido Stissi (alias “

“)

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