Stesi ad aspettare

Tu sei lì, tanto vicina o tanto lontana da me, in quel posto nel mondo che ti trattiene a sé. Il nostro filo rosso del destino ha un percorso intricato che passa fra mille caotiche strade, lungo deserti roventi, si tuffa nel lungo budello infuocato di un vulcano, si immerge nelle oscure e gelide acque di un mare in tempesta. Sogniamo gli stessi sogni, pensiamo gli stessi pensieri ed i nostri occhi si perdono sull’orizzonte degli eventi di una quarta parete che ci fa vedere l’un l’altro senza farci vedere davvero.
Al netto dei mostri che ognuno di noi porta dentro di sé, al di là di ogni acciacco fisico o emotivo, abbiamo il potenziale della reciprocità.

Siamo opere d’arte complete ma ci atteggiamo a bozze in attesa di una revisione; abbiamo molte pagine bianche che vorremmo scrivere a due cuori e a quattro mani.

Che ci sia il sole o una tempesta, io stendo ogni giorno i miei pensieri e li lascio in balia del vento, ad aspettare. Aspetto te. Ovunque tu stia brillando, qualunque cosa tu stia facendo, so che anche tu attendi me. Nessun nome, nessun volto, nessun profumo ma è come se un nome, un volto ed un profumo fossero già scritti nella scatola del nostro tempo, sotterrata in quel “nessun luogo” che ci è comune, che è il nostro luogo.

Tu sei stesa ad aspettare? Su quel filo rosso potremmo costruire un’altalena, potremmo indugiare a scendere, potremmo restarci su per sempre.

Ho il cuore in frantumi, ho fatto certi sbagli che mi hanno fatto male; però da quegli errori ho anche imparato tante cose ed ho generato bellezza. Sai, ho ricostruito una porzione della mia esistenza, ho fatto nascere una nuova vita assieme ad un’altra anima, ho dovuto difendermi ma non mi sono mai pentito d’aver amato con tutto me stesso. Non è andata bene, volevo dirtelo.

So che tu sei ancora lì accovacciata ad una finestra che si tuffa su di un cielo comune trapunto di nuvole o di stelle. Sai che anch’io mi rannicchio su di un davanzale e mi dissolvo fra i mie pensieri?
I nostri sguardi sono fugaci sulla realtà che si svolge frettolosa negli ampi spazi della quotidianità; ogni tanto ci soffermiamo sorpresi da un palpito, da qualcosa che ci fa voltare, che ci fa credere di averci visti passare.

Siamo stesi ad aspettare lungo la strada che conduce alla fine di un sogno che vorremmo avverare.
Siamo stesi ad asciugare tutte quelle lacrime versate che son dolci e amare come il miele di castagno.
Siamo stesi a immaginare che un giorno l’universo imploderà e, anche solo per un istante, ci farà incontrare, molecola su molecola, prima di sparire in un vuoto assoluto che precede un nuovo frenetico inizio.

Domani, dopo esserci svegliati sui fianchi di un nuovo giorno, ti andrebbe di iniziare insieme ad avvolgere quel filo rosso liberandolo dagli ostacoli, togliendogli di dosso le spine man mano che le incontriamo? Arriverà così quel giorno in cui, passeggiando sulla battigia di un mare d’autunno o sulla terra coperta di foglie di un bosco in primavera, ci troveremo uno di fronte all’altro, e sarà per sempre, e staremo stesi ad abbracciarci, e vedremo quel sogno liberarsi dalle catene della speranza e dell’incertezza per diventare luce.

Scritto e pubblicato il

da Marco Placido Stissi (alias “

“)

Commenti

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💕 Mi farebbe tanto piacere.

2 risposte a “Stesi ad aspettare”

  1. Avatar Ornella
    Ornella

    É un pesante

    1. Avatar stimart

      Ciao, credo di non aver compreso il tuo commento 😅. Cosa intendevi dire?

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